Le campane olandesi che suonano “Wake me up”, il silenzio assordante del tributo in piazza a Stoccolma, e l’imminente funerale di Avicii nella baia di Muscat.
Se n’è andato uno dei più grandi e puri talenti del mondo della musica elettronica contemporanea, dopo aver vissuto per lungo tempo in un un oblio impossibile. Avicii era una star planetaria capace di ispirare, emozionare, commuovere e divertire milioni di persone con le sue canzoni.
La reazione del web e della gente è stata molto forte, i social network si sono trasformati in un oceanico cordoglio e ogni radio, dj o blog musicale si è organizzato per ricordare e ringraziare questa persona che ha contribuito così tanto a sviluppare il suono della “Pop/Edm”. Chiamarlo “Pop/Edm” è strano, eppure non esiste una vera e propria etichetta da applicare ai suoi brani, costruiti ad arte sia per il dancefloor che per le radio. Nile Rodgers lo ha definito come il creatore di melodie più incredibili che abbia mai incontrato.
Chris Martin e Madonna lo adoravano, così come tutti gli artisti che hanno collaborato con lo svedese. Il suo suono, le melodie memorabili, è contraddistinto da uno stato di felicità, calore e solarità, adatto ad essere suonato nei momenti di climax di un djset, anche se spesso i testi celavano parti del suo lato oscuro, pieno di demoni e tormenti. Se l’uscita di “Levels” è stato uno momento chiave nella crescita della musica EDM, “Wake me up” ne è stato l’inno della consacrazione. Ma soldi e fama non sono niente se confrontati con salute e felicità, e quest’anno lo stiamo scoprendo più che mai.
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