In occasione della masterclass con tema il Game Audio abbiamo fatto qualche domanda al nostro ospite Daniele Galante (Sound Designer presso Ninja Theory).
Daniele Galante dopo aver lavorato per qualche progetto indie è andato a lavorare ad Ovosonico per il loro ultimissimo “Last Day Of June” nominato per un Bafta Award e vincitore di un drago d’oro.
Si è poi trasferito in UK dove ora lavora per Ninja Theory, uno studio rinomato in tutto il mondo che dopo il successo di Devil May Cry ha vinto innumerevoli premi con il suo ultimo Hellblade tra I quali Bafta e Game Award come best audio.
In cosa consiste esattamente il tuo lavoro?
“L’artista è colui che crea la bellezza in un gioco, il sound designer è quello che la rende credibile”
Quello che facciamo è creare un mondo, renderlo vivo in modo che il giocatore si dimentichi di essere nella propria camera, studio o salotto.
Creare suoni per videogame è un processo molto diverso da quello del cinema: non stai creando qualcosa di lineare, non sai quello che succederà nei prossimi 10 secondo perchè non dipende da te, dipende da chi ha in mano il controller. Bisogna mantenere una mente flessibile durante il processo creativo ed essere pronti a tutto.
Non basta essere esperti musicisti o sound designers: lavorare per videogiochi richiede competenze che esulano dal tuo campo di specializzazione, indipendentemente da quale esso sia. A differenza della produzione musicale devi interfacciarti quotidianamente con professionisti di svariati settori ed essere in grado di comunicare in maniera efficiente con loro. Queste sono ovviamente cose che si imparano lavorando e facendo esperienza.
Quale è stato il tuo percorso per arrivare a fare quello che stai facendo?
Spesso leggo storie bellissime di gente che ha avuto questi incontri meravigliosi con professionisti che li ha introdotti nel campo del game development tramite svariate coincidenze (uniti da una forte determinazione). Queste storie mi hanno sempre depresso onestamente, mi sentivo come se il colpo di fortuna dovesse piovere dal cielo.
La mia storia è diversa e simile allo stesso tempo e sono sicuro molti ci si ritroverebbero: affermarmi in questo campo è stato un processo difficilissimo, lungo e frustrante e sono veramente fiero di non aver mai ceduto, nemmeno nei momenti più difficili. Finito il conservatorio le ho provate tutte, sono andato a Londra, tornato in Italia e poi di nuovo in inghilterra, ma non mi va di raccontare nello specifico cosa mi ha finalmente trasformato da “aspirante” a “professionista” sound designer, perchè è una storia unica che non si può ripetere e che spingerebbe molti a dire “ecco a lui e’ successo questo, e a me?”.
Quello che mi ha portato dove sono e’ la determinazione e il duro lavoro, una costante ricerca di informazioni, contatti, lavori senza sosta. Per quanto possa sembrare frustrante, per quanto il vostro obiettivo possa sembrare lontano e irraggiungibile, la realtà e’ che siete più vicini di quello che pensate e che l’occasione è sempre dietro l’angolo, bisogna semplicemente sapersela creare.
Qual’è stato il miglior investimento fatto per la tua carriera?
Il mio miglior investimento è stato decisamente il “tempo” che ho deciso di togliere a qualsiasi cosa non fosse sound design. Quando vivevo a Londra lavoravo full time come barista e dopo quasi due anni mi sono reso conto che questo tipo di vita mi stava “succhiando” via da quello che era veramente il mio obiettivo. E’ stata una decisione difficile ma ho deciso di mollare tutto e dedicarmi unicamente al diventare un professionista. Ci è voluto più del previsto, ma è andata bene.
Quali software utilizzi per il sound design?
Adesso di software ne uso tanti, fortunatamente Ninja Theory mi procura (quasi) tutto quello di cui ho bisogno e anche se non fosse così potrei permettermi di comprarli. Ma all’inizio facevo tutto in “Reaper” che per 60$ mi dava quello di cui avevo bisogno. Sento spesso aspiranti sound designers lamentarsi di non poter raggiungere certi livelli di qualità perchè i software sono troppo cari: sono scuse. Con reaper puoi fare tutto, la differenza nell’avere molti piu’ strumenti sta nel fatto che risparmi tempo. Se con la suite di SoundToys ci metto 10 minuti a fare qualcosa magari con i plugin di Reaper ce ne avrei messi 30, ma i risultati che si possono ottenere con entrambi sono molto simili.
Se dovessi suggerire un setup sotto i 100€ per il game audio, cosa consiglieresti di comprare?
100 euro sono decisamente troppo pochi anche per un set entry level. Ma non bisogna aumentare di molto per arrivare ad avere un arsenale sufficiente ad essere in grado di lavorare professionalmente.
Questo quello che usavo io all’inizio e che mi ha permesso di fare praticamente qualsiasi cosa volessi:
- Scheda audio: Scarlett 2i4 – 200€ (altrimenti c’e’ Scarlett mono che costa la meta’)
- Recorder: Zoom H4N – 200€ (io usavo questo, ma ce ne sono tanti altri come Tascam, o Sony etc, tutti validi per ragioni diverse)
- Microfono: Rode NTg2 circa 180€ (se non avete soldi va bene usare i microfoni dello zoom all’inizio che non sono per niente male, li ho usati tantissimo)
- Software: Reaper – circa 50€ (c’e’ tutto quello di cui hai bisogno)
Per i prezzi sono andato un po’ a memoria, potrebbero essere un po’ diversi e soprattutto si trova tutto facilmente nell’usato a quasi metà prezzo, quindi direi che con circa 300 euro puoi farti l’arsenale completo se cerchi bene.
Cosa consiglieresti ad un futuro sound designer?
Non smettere mai di informarti: Internet è pieno di luoghi dove professionisti condividono i loro trucchi e le loro esperienze. Il mondo del Game Audio è molto inclusivo, basta chiedere e tutti saranno felicissimi di aiutare e consigliare
Non smettere mai di imparare: Lavora SEMPRE. Se non hai niente su cui lavorare inventatelo, prendi un video e rifai i suoni.
Non smettere mai di cercare: il mondo è pieno di sviluppatori, forse troppi! Ci sara’ sempre qualcuno che ha bisogno di una mano con l’audio. Cerca sempre.
Non smettere mai di crederci: se questa suona un po’ clichè ma è così. Tante volte io mi sono chiesto se ne valesse la pena. Se questa e’ la vostra vera passione allora la risposta è sì’.
Sintesi o campioni? Spiegaci il tuo workflow in breve
Sintesi e campioni! Il sound design è un campo che va coperto a 360 gradi e non c’è mai una risposta per tutto, bisogna essere in grado di poter intraprendere qualsiasi direzione.
Quando creo un suono la prima cosa che mi domando è cosa io stia creando, quale sia la fonte. Da questo presupposto mi oriento su una base più organica, materica o digitale. Da lì in poi non esiste un workflow vero e proprio, varia sempre dal risultato che si vuole ottenere. Una delle cose più difficili dell’essere un sound designer è la flessibilità, il non ancorarsi mai ai propri processi creativi e continuare a cambiare workflow. Solo così si riesce a mantenere uno stile fresco e non prevedibile.
Ci sono momenti in cui ti senti alienato dal tuo lavoro?
Sentirsi alienati credo sia una sensazione comune in tutti coloro che lavorano in un ambito creativo. Non siamo artisti che possono permettersi di aspettare che “l’ispirazione” arrivi. Abbiamo scadenze da rispettare e dobbiamo essere produttivi sempre. Personalmente quando mi sento alienato o bloccato su una task specifica semplicemente la lascio perdere per un po’ e mi dedico ad altro (tanto ci sarà sempre qualcos’altro da fare) per poi ritornarci a mente fresca. Sbattere la testa per troppo tempo su un problema può risultare controproducente e frustrante, rischiando di bloccare il lavoro.
Un’altra cosa che posso consigliare e’ di non essere mai troppo orgogliosi o aver paura di chiedere. Ci sono dei momenti dove non riesci a venire a capo di qualcosa e magari qualcuno, con una mentalità diversa può aiutare. Non significa fallire o essere meno efficienti. Il game development è prima di tutto un lavoro di squadra.
So che ascolti molti podcast riguardanti il sound design, ti va di consigliarne qualcuno?
Ce ne sono parecchi, il mio preferito e’ decisamente “Beards, Cats and Indie Game Audio” con Matthew (Klei entertainment) e Gordon (Shell in the pit).
Poi ci sono GameAudioPodcast, bleeps, n, bloops, gameaudioHours (anche se alcuni di questi postano molto raramente)
Ah e per gli entry level c’e’ Soundbytes con Barney e Derek.
Che musica ascolti?
Ecco la risposta che odiano tutti “Un po’ di tutto”. Mi piace passare dalla musica più sperimentale a quella più pop.
Sono cresciuto con l’heavy metal e poi mi sono spostato per ovvi motivi su lidi più elettronici. La musica e’ (quasi) sempre bella e spesso si possono trovare soluzioni interessanti in qualsiasi brano.
Se devo fare un nome ultimamente ho scoperto Bonobo grazie ad un mio collega, fantastico!
A cosa stai lavorando al momento? ci puoi spoilerare qualcosa?
Purtroppo non posso proprio dirlo. Posso dire che e’ decisamente il progetto piu’ complesso sul quale abbia mai lavorato, ma che ci sta dando tante soddisfazioni. Non vedo l’ora di poterlo condividere pubblicamente.
Il 24 e 25 Novembre si terrà in studio la masterclass con Daniele Galante dedicata al Game Audio.
Si parlerà del sound design nei videogames, l’audio interattivo, le fasi di un videogame, Game Engines, Dynamic Mix e ci sarà una sessione dedicata al sound design live.
Maggiori informazioni e iscrizioni qui.